
La guerra dentro di noi
Posted on March 21st, 2003 / Rivoluzione / 0 CommentsLe luci della città sfumano in un grigio freddo, una nebbia che avvolge i pensieri e li spinge lontano, come se ci fosse qualcosa nell’aria che ci attira, ma non riusciamo a raggiungere. Le immagini scorrono senza pausa, ma nulla sembra mai andare dove dovrebbe. La guerra è una di quelle cose che non riesce a scivolare via. È lì, fissa, senza respiro, senza spazio per il pensiero che scorre libero. È un ingranaggio che morde tutto ciò che incontra, senza vergogna, senza remissione. Eppure, sono le parole a restare, più di tutto. L’interventismo senza giustificazione è una menzogna che non si può negare, ma che si nasconde dietro parole belle, quelle di “libertà” e “sicurezza”. Libertà di chi? Sicurezza di chi? Il vero volto di questa guerra non è quello che ci vendono. È una guerra per risorse, per dominare, per piegare i più deboli ad un sistema che si regge su menzogne. La realtà è che dietro quelle parole si nascondono altri interessi, quelli economici e geopolitici di chi ha il potere di decidere chi vive e chi muore, chi ha diritto a una vita e chi no.
E poi c’è il tentativo di esportare la democrazia. Immaginate: qualcuno viene da te, entra nella tua casa e ti dice che la tua vita, la tua storia, la tua cultura non sono abbastanza. Ti impone il suo modello, come se il tuo non fosse valido, come se la tua identità dovesse piegarsi ad un’idea che non è la tua. La democrazia imposta è un’arma che ferisce più di quanto possa curare. Eppure, chi è a comandare non ha paura. Si fa chiamare salvatore. Ma i salvatore non impongono leggi. Li riconosci subito: sono quelli che lasciano sempre un sorriso sulla bocca e un seme di odio nel cuore. La verità è che dietro ogni intervento si cela il desiderio di piegare, di far crescere una pianta che non è mai stata piantata in quel terreno.
La manipolazione dei media è l’ombra che si estende su tutto. Non sono più strumenti di verità, ma macchine da guerra, venditori di illusioni. La guerra viene raccontata come una necessità per la pace e la sicurezza, ma ciò che non ti dicono è il sangue che scorre, le vite che vengono distrutte, le famiglie che restano nel buio della sofferenza. E tutto per cosa? Per la narrazione di una giustizia che non esiste, di una vittoria che non si vede mai. L’opinione pubblica viene ingannata, ci viene detto cosa pensare, cosa sentire, come stare al mondo. Ma la realtà è che tutto ciò che vediamo, tutto ciò che sentiamo, è filtrato, manipolato, distorto. E le vittime? Le vere vittime? Non sono mai nei titoli. Non sono mai nei dibattiti, non sono mai nei discorsi delle persone che hanno il potere di cambiare le cose. Sono le famiglie distrutte, i corpi senza vita nelle strade, le voci che non arrivano mai a chi deve sentire. Per loro la guerra è sempre la stessa, eppure nessuno li ascolta. La guerra non fa distinzioni, non guarda se sei innocente o colpevole. Ti colpisce comunque, senza pietà. Le sue cicatrici sono più profonde di quanto possa mai raccontare un notiziario.
La guerra in Iraq non è solo un evento. È un segno, un simbolo di una crisi più profonda, quella dell’Occidente. La nostra crisi morale, quella che ci impedisce di guardare dentro di noi e di riconoscere le nostre colpe. Non è mai stata una guerra per la pace. Mai. È stata una guerra per l’espansione del potere, per esercitare un controllo che va oltre ogni confine, oltre ogni logica. Ma cosa ci restituirà alla fine di tutto questo? Quale mondo stiamo costruendo con le nostre mani? La pace, davvero, è mai passata dalle nostre porte? O forse ci stiamo solo nascondendo dietro scuse che non possiamo più sentire? E in tutto questo, quale futuro sarà lasciato a chi non ha voce? A chi rimane nel silenzio, nell’ombra, nel buio? Ogni passo che facciamo sembra portarci più lontano da una risposta. Ogni parola che scrivo sembra solo aggiungere peso a un vuoto che non possiamo colmare. Eppure, qualcosa ci spinge a continuare. A cercare, a capire, a guardare oltre. Ma dove ci porterà questa ricerca? Come finirà questa storia, se finisce mai?
Never forget
Remember me,
Eclipse