Quiz #1

Quiz #1

Posted on June 4th, 2003 / / 20 Comments
Logica & Forma / Feeling gravitationally affinitive at 12:36 pm

Ho pensato di condividere con voi una serie di risposte che non cercano di spiegare, ma di lasciare tracce, di restituire qualcosa che si muove dentro. La vita non è un elenco, non è un susseguirsi di punti fermi. È un flusso, una corrente che trascina e lascia segni sulla pelle, negli occhi, nei pensieri.

1. Mi chiamo Alice Nicole G. Non so se il mio nome racconti chi sono. Eclipse mi somiglia di più, Elis è solo un suono che scivola via veloce.

2. Vengo da Milano e Genova, ma non mi appartengono. Le città sono solo contorni, fondali di un teatro in cui mi sono trovata a recitare senza scegliere la parte.

3. Cancro ascendente Scorpione. Due vortici che si scontrano, si dilaniano, si ricompongono. L’acqua che scava la roccia, il silenzio prima della tempesta.

4. L’atletica e il web. Due mondi distanti, due velocità opposte. Il corpo che si muove, la mente che si disperde nel codice, nelle connessioni invisibili.

5. La paura più grande non è fallire, ma non provarci. Non svegliarmi una mattina e accorgermi di aver lasciato andare tutto.

6. Le ali della libertà. Un titolo che dice già tutto. Ci sono film che guardi e dimentichi, altri che ti si attaccano addosso come una seconda pelle.

7. Gli anni ’50. Lotta, rivoluzione, vinili che girano senza sosta, gonne che si alzano al vento, idee che bruciano sotto la pelle.

8. “Always” dei Bon Jovi. Perché certe canzoni ti entrano dentro come il sole attraverso una finestra aperta.

9. “Fortunate Son” dei Creedence Clearwater Revival. La senti e ti attraversa come un pugno, come un grido che nessuno può fermare.

10. Spiderman. Perché la forza non è solo nei muscoli, ma nell’intelligenza, nell’agilità, nella capacità di vedere oltre.

11. Il paziente inglese. Una storia che non si dimentica, che resta sottopelle, che riemerge quando meno te lo aspetti.

12. Il cibo non è solo cibo. È memoria, è appartenenza, è una lingua che non ha bisogno di parole. Ligure e messicano, come due estremi che si toccano.

13. Colorado Springs. Il nome ha il suono del vento tra le montagne, dello spazio aperto che non conosce confini.

14. La felicità è negli occhi del mio gatto quando si rannicchia accanto a me e il mondo smette di esistere.

15. Il sogno nel cassetto ha il sapore del vento che ti taglia la faccia mentre attraversi un confine, mentre senti una lingua sconosciuta diventare tua. Viaggiare, imparare, non fermarmi.

16. La staffetta. Non è una vittoria, è un respiro trattenuto, un battito che esplode nel petto mentre la corsa continua.

17. Incontrare una persona famosa. Non mi interessa. Le persone che contano davvero non hanno bisogno di fama.

18. Cucinare. Il cibo è l’unico linguaggio universale che non ha bisogno di traduzioni.

19. Se potessi cambiare qualcosa nel mondo, vorrei spegnere l’odio, togliere il veleno dalle parole, fare in modo che la gentilezza non fosse una scelta, ma l’unica possibilità.

20. Rosso. Il colore del sangue, del fuoco, del desiderio. Il colore che non si nasconde.

21. Un giaguaro. Selvaggio, silenzioso, letale. Il movimento perfetto.

22. The Simpsons. Perché la verità sta sempre nascosta sotto il sarcasmo.

23. Il caffè. L’amaro che ti riporta alla realtà, il profumo che ti tiene ancorata a qualcosa.

24. Il calcio. Non per lo sport, ma per la passione che divora, che incendia, che non lascia spazio ad altro. La Sampdoria.

25. Essere famosa. Non mi interessa la fama, mi interessa lasciare un segno, anche se invisibile, anche se nessuno lo saprà mai.

26. 31 ottobre. Perché certe date sono cicatrici, sono promesse fatte a se stessi che non si possono spezzare.

Le risposte non sono mai definitive. Sono momenti, frammenti di un pensiero in movimento.
Ciò che scrivo oggi potrebbe non essere vero domani, ma è vero adesso. Questo basta.

20 Responses


  1. MaxMaverick

    Quella frase su “Always” dei Bon Jovi mi ha toccato. La musica è davvero la colonna sonora della nostra vita. Ogni canzone è un segno lasciato dal passato che ci accompagna, come un faro nel buio.

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  2. Eclipse

    MaxMaverick, hai ragione, la musica è quella traccia indelebile che ci segue, anche quando non ce ne accorgiamo. È come un filo che lega frammenti di tempo e di emozioni.

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  3. VitoRogue

    Interessante la tua riflessione su Spiderman. La forza non sta nei muscoli, ma nell’intelligenza. È una visione che spesso trascuriamo nella società odierna. Cosa ne pensi dell’immagine che ci viene imposta della forza fisica?

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  4. Eclipse

    VitoRogue, siamo bombardati dall’idea che la forza fisica sia tutto. Ma l’intelligenza, la capacità di adattarsi, di pensare in modo critico, sono forse le vere forme di forza. Dobbiamo riscoprirle, farle emergere.

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  5. ArtemisiaRose

    Mi ha emozionato il modo in cui parli della felicità del tuo gatto. È incredibile come gli animali riescano a trasmettere una serenità che a volte noi non possiamo raggiungere. Ti senti mai in pace così, senza parole?

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  6. Eclipse

    ArtemisiaRose, sì, credo che la pace più autentica sia quella che non ha bisogno di parole. È quando tutto ciò che conta è il momento, il respiro condiviso. Gli animali lo sanno, noi a volte dobbiamo imparare da loro.

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  7. DandyRebel

    Il tuo discorso sulla paura mi fa riflettere. Forse la paura più grande non è fallire, ma non tentare mai. E se tutto questo fosse il nostro unico tentativo di vivere davvero?

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  8. Eclipse

    DandyRebel, forse sì. La paura di non aver tentato è una forma di morte silenziosa. Il tentativo, anche se non si traduce in successo, è l’unica cosa che ci rende vivi.

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  9. Gabberina83

    Trovo che l’atletica e il web siano due mondi completamente opposti, come dici tu, ma mi domando: non potrebbe esserci una connessione nascosta tra la velocità fisica e quella mentale che il web ci impone?

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  10. Eclipse

    Sì, Gabberina83, hai centrato un punto che spesso mi sfugge. La velocità che il web ci impone è un ritmo che ci allontana dalla consapevolezza del corpo, ma in fondo c’è sempre un flusso, un respiro che li unisce. Si tratta di fermarsi e ascoltare.

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  11. FataTurchina

    La tua riflessione sulla libertà mi fa pensare: quanto è difficile essere veramente liberi? Ogni giorno combattiamo con ciò che ci limita, eppure continuiamo a cercare di volare, come se fosse un diritto naturale.

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  12. Eclipse

    FataTurchina, la libertà è una parola piena di peso. È la lotta contro i vincoli esterni, ma anche quelli interiori. Forse è proprio questa continua ricerca a definirla. Non è mai un possesso, è sempre una tensione.

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  13. AnnaLisa78

    Parli di “Fortunate Son” come di un pugno che attraversa. È la verità, una verità che ci spiazza. Cosa pensi del ruolo della musica nelle rivoluzioni sociali?

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  14. Eclipse

    AnnaLisa78, la musica è sempre stata un’arma nelle rivoluzioni. Non solo come forma di protesta, ma come catalizzatore di emozioni collettive. È la lingua che tutti comprendono, anche quando le parole non sono più sufficienti.

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  15. SkylineDreamer

    Mi ha colpito molto quando parli della staffetta. Non è una vittoria, ma un respiro trattenuto. Per me la staffetta è anche un passaggio, un legame che si crea tra le persone. Cos’è la staffetta per te?

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  16. Eclipse

    SkylineDreamer, la staffetta è tutto questo: un legame, una connessione che si manifesta nell’istante in cui ci si passa il testimone. Non è solo corsa, è un incontro di anime.

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  17. LunaVagabonda

    Mi colpisce la tua visione sul cibo. È davvero un linguaggio universale, ma come lo percepisci in relazione alla memoria? Come può il cibo raccontare le storie?

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  18. Eclipse

    LunaVagabonda, la memoria si insinua nel cibo senza bisogno di parole. È un ricordo che ti entra dentro, che affiora nei sapori, nei profumi che si mescolano con la tua storia. La cucina è una narrazione di sensazioni, di appartenenze che vanno oltre la lingua.

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  19. GianlucaMercury

    Il tuo pensiero sul sogno nel cassetto mi fa pensare. A volte i sogni sono anche quelli che non vediamo mai realizzati, eppure ci definiscono. È un paradosso, non credi?

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  20. Eclipse

    GianlucaMercury, è vero. I sogni nel cassetto sono quelli che ci portiamo dentro, anche senza poterli toccare. Sono parte di noi, forse ancora più dei sogni realizzati.

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